Che cos’è un impianto endosseo dentale?
È una radice di titanio che sostituisce una radice naturale di un dente che non c’è più. Il titanio si unisce direttamente all’osso ricevente dopo un periodo di guarigione di almeno due mesi che si chiama osteointegrazione. La predicibilità di successo di un impianto con una buona indicazione preoperatoria è quasi del 100%.
Esiste il rigetto dell’impianto?
No perché il titanio è un metallo che non viene avvertito dall’organismo. Non è possibile quindi che vengano attivati anticorpi e azioni di rigetto da parte dell’organismo.
Quanto dura un impianto?
Non c’è una scadenza dell’impianto. Se c’è una buona indicazione all’intervento l’impianto deve essere considerato come un dente naturale.
Si può ammalare l'impianto?
L’impianto non può avere carie (ovviamente) ma può essere infettato dai germi come i denti. Così come i denti possono ammalarsi di malattia parodontale (piorrea) anche gli impianti possono ammalarsi di perimplantite che si cura con procedure analoghe.
È meglio un ponte o un impianto per sostituire un dente mancante?
In una bocca ben conservata è sempre meglio un impianto se c’è una buona indicazione preoperatoria perché in questo modo non si toccano i denti vicini. Se al contrario i denti vicini sono rovinati e hanno bisogno di essere ricostruiti allora un ponte può consentire di sostituire il dente mancante e di sistemare i denti rovinati.
Come si fa a sapere se c’è una buona indicazione all’implantologia in un caso specifico?
La visita, la radiografia ma soprattutto la TAC consentono di valutare con precisione il caso di ogni paziente.
Quanti impianti servono per sostituire tutti identi di una arcata dentaria?
Non occorre introdurre un impianto per ogni dente mancante. Secondo un protocollo classico chiamato “All on four” nell’arcata inferiore possono essere sufficienti 4 impianti per sostenere 12 denti.
